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TOdays 2023 Day 3, il live report.

Quando si arriva all’atto finale di una splendida avventura, di solito – insieme agli ultimi scampoli di meraviglia, divertimento, e di pensieri più o meno positivi – ci si prepara all’ultimo tratto anche con la coscienza che, se buona parte del percorso è andato, bisognerebbe comunque iniziare a fare un bilancio a ‘tiepido’ di ciò che si è appena compiuto e ci si è malinconicamente lasciato alle spalle. Pur con le dovute sfumature del caso, la domenica del Todays 2023 si è così in effetti aperta per me (e, a giudicare dalle parole scambiate con alcuni dei compagni di avventura di questa annata, non solamente per il sottoscritto) soppesando i tantissimi momenti luminosi delle due giornate lasciate alle spalle, e – ci sono sempre in ogni situazione – i pochi e (però nemmeno troppo) oscuri momenti, continuando a guardare verso il palco, dentro la musica, e attraverso e note. Nelle sfumature di alcuni dei convenuti – e, invero, anche di qualche appassionato addetto ai lavori – la terza giornata del Festival torinese avrebbe dovuto essere quella un po’ più ‘debole’ delle tre, con nomi di certo interessanti ma, invero, non così di ‘richiamo’ come alcuni di quelli già ascoltati nelle due giornate precedenti.

Ma, come speso accade, le meraviglie più sopraffine sono spesso quelle meno attese: sorprendenti e spesso ‘fatali’, anche se in questo caso non nel senso esiziale del termine.

Ed in effetti, la domenica dei Todays si è aperta con la deliziosa esibizione – fuori dalle “mura amiche” dello Spazio211 – di Enrico Gabrielli, che nell’avamposto alleato del Cecchi Point di Torino, ha presentato il suo album di “Canzonine” rivolte ai bambini, un esperimento sublime e molto apprezzato sia dai piccini che dagli adulti presenti, che Gabrielli ha suonato live accompagnato da Alessandro Trabace (violino), Davide Radice (batteria) e Roberto Dell’Era (basso) e Alessandro Grazian (chitarre), cui si sono aggiunti – in veste di ospiti – Giovanni Truppi e Alessandro Fiori e la piccola Nina Dell’Era per alcuni simpatici siparietti teatrali. Oltre ai brani presenti nell’album abbiamo ascoltato alcune vecchie canzoni come “La Tartaruga” di Bruno Lauzi, “Via dei Matti numero Zero” di Sergio Endrigo, “Ci Vuole Un Fiore” e altre simpatiche canzoncine per (ex)bambini. In un pomeriggio improvvisamente autunnale siamo tutti tornati bambini, ed è stato bellissimo.

Photo-Gallery Enrico Gabrielli:

Enrico Gabrielli - 27/08/2023
Author: Roberto Remondino
Copyright: weloveradiorock.com
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Tra applausi e sorrisi, molti dei presenti si sono poi spostati in zona Torino Nord, per non perdersi nemmeno una delle note e delle sfumature musicali che attendevano solo di essere ascoltate.
E infatti, puntuali come la pioggia che ha iniziato a cadere sulle teste del popolo musicale già presente, i primi ad uscire non hanno disatteso nemmeno una delle aspettative: i Porridge Radio della bravissima Dana Margolin sono subito entrati in mood di giornata portando tutta la loro energia giovanile e le loro sonorità indie, in un clima molto british.

Spontaneità, freschezza e una poetica artistica di condivione e di cura che, unite a cura dei testi e delle melodie, sono riuscite ad allietare anche gli spiriti di coloro che iniziavano a mugugnare per le condizioni meteo avverse.

Mugugni che sono definitivamente scomparsi dopo il loro set, a seguito di quelle rapide freddure della Margolin pronunciate dal palco (“siamo appena scesi dall’aereo e ci siamo catapultati qui così rapidamente che non sappiamo nemmeno in quale posto stiamo suonando”) , e quella stupenda Back to the radio suonata come commiato, davanti ad un ormai nutrito gruppone di giovani e meno giovani ‘festivalieri’, incuranti dell’acqua e della temperatura quasi autunnale. Nemmeno il tempo di asciugarsi occhi ed orecchie, e di rifocillare stomaci e gargantue sotto i tendoni degli stand enogastronomici, che sul palco si sono palesati i coloratissimi musicisti della Ibibio Sound Machine che, in una immersione sapiente e miscelata di musica composta da afrobeat, elettronica, synth-pop, techno, folk nigeriano, funk, rock e parecchia allegria sregolata, hanno saputo inebriare tutti, e fatto ballare buona parte dei presenti, alcuni anche schiodandoli dalle proprie postazioni asciutte a lato del palco.

Il miglior antidoto per una giornata grigia e piovosa non può che essere una voce potente e ben modulata di una cantante di sicuri talento e maestria quale quella di Eno Williams, abbracciata dalla potente musica di ottoni, chitarre e percussioni da cui è avvolta durante le esibizioni.

Una festa musicale in piena regola, che parte dalle radici della musica afro, ma che sa anche scuotere quelle stesse radici facendole muovere con sonorità che vanno ben oltre quel sound etnico.

Photo-Gallery Porridge Radio / Ibibio Sound Machine:

Porridge Radio 27/08/2023
Author: Roberto Remondino
Copyright: weloveradiorock.com
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Da voce femminile a voce femminile, da orchestra a band, e da funky beat ad elettro-city pop il passo non è nemmeno lungo quanto potrebbe sembrare: basta il tempo di un giro di danza, e gli immensi cuoricioni luminescenti dei francesi L’Impératrice riportano nuovamente la festa sopra e davanti al palco.

I sei musicisti francesi hanno il merito di innestarsi alla perfezione nell’allegria ormai palpabile della giornata, a dispetto di qualsiasi previsione critica musicale, e anche di quelle meteo. Una musica che è malinconia e suo esatto opposto, che fa danzare anche sui suoni e sulle atmosfere ‘blue’, e che ha ammantato di quel sottile ma persistente ‘french touch’ anche le colorate mura dell’arena Todays.
Entrano in grande stile, facendo scintillare lampade a cuori e strumenti d’orati, e ne escono tra applausi e sorrisi.
CI si aspetterebbe di continuare dunque a ballare, visto che ormai la voglia ha colpito tutti i presenti: ma la lunga pausa che attende l’ultima (della giornata e, in generale, di tutto il Festival) esibizione della domenica, e la preparazione accurata del palco tra statue neoclassiche e ambientazioni noir fa già presagire che non sarà esattamente così.

E, a dire il vero, è stata una fortuna che non lo sia stata: la poesia delle tenebre, della pioggia che rinforzava un po’ il suo incedere, e il fresco ormai ben più che pungente dell’atmosfera torinese meritavano davvero un contraltare musicale omogeneo e attrattivo, sensuale e altrettanto pieno di sfumature.
Ad essere sinceri, la discesa di Christine and the Queens sul legno del palco, già un bel po’ madido di pioggia e di musica, ha suggestionato da subito tutti quelli che hanno avuto l’intelligenza (o la fortuna) di rimanere nei pressi sfidando freddo, pioggia e – invero – in taluni casi anche la poca conoscenza dell’artista in questione.

Perché Héloïse Adélaïde Letissier, alias Chris\Redcar, è unƏ straordinariƏ performer dotatƏ di voce potente e sensuale che modula con superba drammaticità, e con un lirismo che travalica qualsiasi accezione sessuale piattamente binaria, per approdare ad una carnalità ed un erotismo che, non per nulla, ad un certo punto diventano ‘angelici’; anche se, in questo caso, è l’angelo nero e decaduto a palesarsi tra le colonne neoclassiche, e le vestigia di un luogo che pare decaduto e in rovina così come lo è la realtà e la contemporaneità, da cui Chris\Redcar sembra quasi volersi astrarre. Uno spettacolo nello spettacolo, una giravolta di emozioni e di percezioni, lanciate a piene mani da quell’artista sul palco – sopra il quale si è ormai catalizzata e incarnata la danza – verso i nostri spiriti ormai assorti in quel cantare e girare, ammaliati da quella sensualità e carnalità senza più sesso e, proprio per questo, ancora più lasciva.

Dodici canzoni\atti di una piece che ha pure travalicato i confini del tempo, oltre che quelli dello spazio, facendoci quasi dimenticare che, come ogni superba emozione, arriva un termine per tutto.
Quello della sua esibizione, quello dei Todays2023, e quello dell’estate.
Ma assolutamente mai quello della musica, che ci rimane addosso, e che tratterremo a lungo: o, almeno, fino al prossimo Todays Festival.

Photo-Gallery L’Impératrice / Christine and the Queens:

L'impératrice 27/08/2023
Author: Roberto Remondino
Copyright: weloveradiorock.com

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Stefano Carsen

"Sentimentalmente legato al rock, nasco musicalmente e morirò solo dopo parecchi "encore". Dal prog rock all'alternative via grunge, ogni sfumatura è la mia".