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Geoff Tate al Civico25: il ritorno di “Operation: Mindcrime”

L’occasione era davvero troppo ghiotta per farsela sfuggire. Vedere un artista come Geoff Tate, che con la sua storica band, i Queensrÿche, negli anni 80 e 90 ha suonato in oltre 50 stati, arrivare a Caselette a pochi passi da Torino è stato davvero un regalo. Grazie al Civico 25, che non manca mai di dare il suo sostegno a quella musica (il metal) che negli anni 80 e 90 riempiva radio, televisioni e giornali ed i ragazzini agognavano di potersi permettere “il Chiodo” e investivano tutto quello che avevano per vedere i Metallica, gli Iron Maiden oppure, per chi poteva, i Queensrÿche.
Storica metal band statunitense, oltre venti milioni di album venduti, ha avuto al suo timone fino al 2012, Geoff Tate, da sempre considerato uno dei più abili e versatili cantanti del panorama hard & heavy. Tecnica vocale sopraffina e spiccata personalità, insieme ai sodali DeGarmo, Wilton, Jackson e Rockenfield, creò davvero un unicum nel panorama della musica metal. Grazie alla notevole tecnica e spessore musicale, dalla scrittura dei testi alle parti musicali, sono da sempre indicati tra i gruppi che abbiano sviluppato un primo embrione di progressive metal e influenzato molte band che li hanno seguiti.
Ritornato prepotentemente sulle scene, Geoff sta portando sul palco set differenti, visti i numerosi anniversari, dai trentacinque anni del loro capolavoro Operation: Mindcrime ai trent’anni di Empire, storico e successivo album di grande successo, chi li consacrò alla fama internazionale.
Ieri sera abbiamo potuto apprezzare la vera opera metal, Operation: Mindcrime, un concept album narrativo che si dimostrò un enorme successo di critica e di pubblico. La storia dell’album ruotava attorno a un tossicodipendente che viene drogato per commettere degli omicidi per conto di un movimento clandestino; il tossico (“Nikki”) è lacerato tra la sua malriposta lealtà alla causa e il suo amore per una prostituta redenta che si è fatta suora (“Mary”) che incontra sulla sua strada. “Mindcrime” è stato spesso menzionato dalla critica a fianco di altri notevoli concept album come The Wall dei Pink Floyd, Tommy degli Who o The Lamb Lies Down on Broadway dei Genesis.
C’è stato spazio per l’intero album, eseguito in modo davvero superbo, nonostante le 64 primavere, Geoff mostra ancora una classe ed una potenza vocale davvero intatta.
Operation: Mindcrime, Revolution Calling, Don’t Believe in Love, Speak, Spreading the disease, The Mission, Suite Sister Mary, My Empty Room e la favolosa Eyes of the Stranger, cantate a squarciagola da tutto il pubblico, davvero numeroso, tanto da suscitare grandi emozioni nello stesso Geoff e nella sua band. Un gruppo davvero affiatato, grandi qualità nelle parti musicali, da sempre molto complesse, su tutti, Kieran Robertson, scozzese di Glasgow, chitarra solista, che si è rubato a più riprese la scena. Insieme a lui Jack Ross al basso, James Brown alla seconda chitarra e Daniel Laverde  alla batteria.
C’è stato il tempo per aggiungere alcune perle della sua carriera, dalla superballad pluripremiata Silent Lucidity, oltre a Jet City Woman ed Empire, per poi tornare davvero indietro nel tempo con Take Hold the flame da The Warning, storico primo album della band,  per poi chiudere con Queen of The Reich, il pezzo che in qualche modo diede loro la prima notorietà, dal demo tape The Mob.
E’ stato come chiudere un cerchio, poter avere una vera e propria leggenda del metal a pochi passi da casa, cosa ormai più unica che rara, visto l’inesorabile declino di questo genere di musica, specie tra i giovani. Noi siamo cresciuti benissimo con loro e ieri sera, per un paio d’ore ci siamo sentiti esattamente come in quell’estate dell’88. Horns up!

Paolo Pavan

“Istinto, gioco, passione, lavoro. La fotografia è un po’ tutto questo e qualcosa, alla fine, ti resta sempre.”