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Blind Alley Live Tuxedo 1982, anteprima di un incredibile tuffo nella nostalgia

La Torino rock degli anni ’80 rivive in un LP tratto fresco fresco da un nastro di quarantadue anni fa.

E’ qui tra le mie mani e ancora non ci credo: un vero “padellone” a 33 giri (33 e 1/3, per i pistini). In copertina, il nome “Blind Alley” in caratteri dorati sovrasta un’immagine dell’epoca dei nostri tre eroi, debitamente sbiadita dal tempo: da sinistra, Marco Ciari (batteria), Gigi Restagno (voce e basso, autore delle canzoni) e Luca Bertoglio (voce e chitarre), ritratti in atteggiamento vagamente dandy davanti a un portone della Cavallerizza Reale. Sotto di loro il titolo dell’album, che va direttamente al sodo: LIVE TUXEDO 1982.

In realtà, sto maneggiando quello che per me sarà un oggetto da collezione (o di culto): relegai il “piatto” in cantina diversi anni or sono, colto da un raptus di modernità. Ma posso ben dire di conoscere a memoria il contenuto del disco: quella sera del 1982, precisamente il 24 novembre, al Tuxedo di Via Belfiore 8, Torino, c’ero anch’io. D’accordo con la band e con la complicità di Carlo U. Rossi, registrai l’intero concerto con la piastra del mio impianto stereo di casa, collegata direttamente al mixer. Da quella cassetta, che negli anni ho ascoltato innumerevoli volte e che, incredibilmente, è giunta più o meno indenne fino ai giorni nostri, è tratto quello che si può ascoltare nel LP.

la cassetta originale su cui è stato registrato il concerto
La cassetta originale registrata al Tuxedo

L’album si apre con “Streets of murder”, introdotta da Gigi con il suo consueto stile finto-sottotono e finto-trascurato, che molto contribuiva a renderlo il bel tenebroso che vive nei nostri ricordi. Nell’atmosfera già surriscaldata del Tuxedo il concerto parte in quarta a tutto volume e si scatena il pogo. L’entusiasmo rumoroso e scomposto dei fan si percepisce in lontananza tra un brano e l’altro: il disco (esattamente come il nastro) contiene esclusivamente l’audio diffuso dall’impianto; non c’erano microfoni di sala e non sono stati aggiunti effetti di alcun tipo. L’autenticità dell’album si coglie anche dalle sbavature di esecuzione che si possono notare qua e là, proprio come nel finale della canzone, che verrà poi “adottata” dai Fratelli di Soledad con titolo “Sulla strada” e testo approvato dallo stesso Restagno.

Trascinati dall’entusiasmo degli spettatori, poco interessati all’esegesi degli spartiti, i Blind Alley accelerano e macinano un brano dopo l’altro a gran velocità. “I don’t think so” dura due minuti e la tensione sale con “Following the girls like a shadow”. Il ritmo non cala neppure con “Situations outside”, che nella sua stesura originale era pensata per un tempo un po’ più rilassato: è lo stesso Gigi a evidenziarlo.

Molto spesso i Blind Alley sono stati accostati ai Jam, nello stile e nell’ispirazione delle canzoni: in effetti, dopo altri due brani originali (“Today” e “You were the one”), la facciata A dell’album si chiude con “The modern world”, cavallo di battaglia della band di Paul Weller. Ma la registrazione, nonostante il tiro da concerto, testimonia in modo inequivocabile che nella loro musica si potevano percepire influenze variegate, da Joe Jackson ai Beatles, passando forse anche per Elvis Costello.

Il lato B si apre alla grande con “Whistle March”, probabilmente il brano di maggior successo dei Blind Alley. Proprio durante “Whistle March”, uno spettatore assestò una gomitata al registratore, che si spense. Feci immediatamente ripartire la registrazione, ma parte della seconda strofa era andata ormai perduta: non era possibile recuperarla in alcun modo. L’album contiene una versione restaurata della canzone: la tecnologia digitale ha permesso di replicare la prima strofa al posto di quella persa, eliminando così il “buco” presente nella registrazione originale effettuata al Tuxedo, per restituire alla canzone la sua durata e struttura originali.

locandina originale del concerto
La locandina originale del concerto

Il concerto prosegue in crescendo con “Forget everything”, “A reason to be alive” e “Thinking about”, per arrivare al gran finale con una versione tesa allo spasimo di “I was dreaming”, a cui fa seguito il bis finale rappresentato dall’eponimo “Blind Alley”, sontuosamente vestito di punk. A tutti coloro che la vissero, quella serata parve il magico momento iniziale di un percorso folgorante… Ma ormai sappiamo bene come poi andarono le cose: i Blind Alley sopravvissero circa un anno a quel concerto, cioè fino a che Gigi li sciolse per dedicarsi ad altri progetti, nonostante un “patrimonio” costituito da almeno venticinque brani originali, tutti validi e degni di miglior destino. Come lui stesso, in fondo.

Restano da dare una notizia buona ed una meno buona, perciò partiamo da quest’ultima: esigenze tecniche legate alla stampa del vinile hanno suggerito di escludere dall’album due canzoni che i Blind Alley eseguirono durante il concerto (“XXX-rated” e “Lesson N. 1”). La buona notizia è che esse saranno disponibili per il download digitale in alta qualità sino a fine giugno 2025. In ogni copia dell’album venduta entro quella data sarà inserito un tagliando recante un QR-Code che, inquadrato con lo smartphone, guiderà il browser al giusto indirizzo web.

Va infine detto che, nonostante lo stupefacente risultato ottenuto da Fabrizio Chiapello al Transeuropa nel ripulire ed equalizzare la traccia audio, il supporto originale era e resta comunque un’audiocassetta registrata quarantadue anni fa su un apparecchio di classe “consumer” e conservata senza alcuna cura particolare, anzi. Sono però convinto che la qualità della traccia audio, seppur buona, non sia un aspetto fondamentale. Molto più significativo è l’oggetto, l’album in sé, a testimonianza di un periodo molto vivace ed assolutamente irripetibile; ma, soprattutto, è importante il ricordo di due amici, Gigi e Carlo, che ci hanno lasciati troppo presto. In momenti e frangenti diversi, eppure ugualmente tragici ed assurdi.

– My generation!
– Meglio, molto meglio!

fronte e retro della copertina dell'album
La copertina dell’album, fronte e retro

Blind Alley
LIVE TUXEDO 1982
Registrato mercoledì 24 novembre 1982
Tuxedo, Via Belfiore 8, Torino

stampato in 500 copie numerate

ONDE ITALIANE 2025
www.ondeitaliane.it

Disponibile dal 15 gennaio 2025 in contemporanea con il Gigi Restagno Memorial @ Hiroshima Mon Amour, Torino

Stefano Barni

Curo le foglie. Saranno forti, se riesco a ignorare che gli alberi son morti.