Todays 2022 Day One!

Non ci sono cose più belle da fare a Torino al rientro dalle ferie che andare sotto al palco del TOdays Festival. E’ un dato di fatto. E’ un festoso rituale che si ripete tutti gli anni a fine agosto negli spazi estivi di sPAZIO211 in via Cigna. L’atmosfera è sempre allegra e tranquilla, ci si ritrova tra vecchi amici e diventano in 3D contatti che fino al giorno prima erano solo bidimensionali, si chiacchiera con una birra in mano, si scherza e si fanno programmi per le stagioni che verranno. E’ un piacere che negli anni è diventato irrinunciabile.
E poi c’è la magia della musica che si sprigiona dai PA a chiamare tutti sotto al palco.
“My name is Eli Smart, I’m from Kauai. I live in Liverpool and I make music! Enjoy!!”
Ad aprire il più bel week-end torinese dell’anno dovevano esserci i giovanissimi Geese ma il loro concerto è saltato all’ultimo momento (i newyorkesi ci piacciono parecchio e contiamo un recupero della loro data).
Al loro posto è stato convocato Eli Smart con la sua band al completo. Ebbene, nonostante l’artista Hawaiano di stanza a Londra fosse praticamente sconosciuto, ha offerto una performance che è andata oltre le aspettative.
Eli è all’inizio di una promettente carriera, ha pubblicato alcuno singoli, un EP, ed è prossimo ad annunciare l’uscita del suo primo album. E’ apparso sinceramente divertito e la sua band ha proposto un’accattivante miscela sonora fatta di soul-pop e tropicalismi hawaiani e le sue canzoni allegre, leggere e ariose sono state introdotte in un italiano migliore di quello di molti politici nostrani.
Detto senza smancerie, una delle proposte più interessanti della serata.
Un inizio divertente e leggero apprezzato da tutti, un’autentica festa. Cavalcherà onde altissime? Glielo auguriamo di cuore, Eli e la sua band ci sono stati subito simpatici!
Intorno alle ore venti, capitanati dalla tosta Alynda Segarra, sono saliti sul palco gli Hurray For The Riff Raff.
Femminista e coinvolta politicamente, Alynda ha grinta da vendere ed è una frontwoman spavalda e sincera. Del sound di matrice folk-americana che ha caratterizzato i primi album con la sua band non è rimasto praticamente nulla. Ora suonano un robusto indie-rock dove fa capolino un po’ di elettronica e il recente album va visto come un nuovo debutto: “Life on Heart” traghetta ai giorni nostri la tradizione di Woody Guthrie, la combattività di Joe Strummer e la consapevolezza di Gil Scott Heron. Una Rhiannon Giddens più incazzata e motivata.
Dal vivo il loro “nature-punk” (il termine è coniato da lei) arrembante ed incisivo è risultato trascinante al punto giusto. Per tutta l’ora di concerto non ha mostrato momenti di cedimento e la band di New Orleans ha ricevuto consensi molto ampi.
Il gruppo più atteso della serata erano i Black Country, New Road. Le recensioni dei loro live rimbalzate sui social dopo l’abbandono del gruppo da parte di Isaac Wood, il loro autore principale, erano tristemente negative…invece…
I BC,NR sono di fatto un nuovo gruppo che porta lo stesso nome della precedente incarnazione e lo dimostra la scelta di non proporre alcun brano tratto dai due album. Qui c’è un banda di giovani e abili musicisti che si sta adoperando strenuamente per non mandare in vacca una carriera che sembrava destinata a decollare definitivamente. Le nuove composizioni che abbiamo ascoltato ieri sono un tracciato di quella che sarà la strada che il gruppo vorrà intraprendere. C’è molto più folk e jazz rispetto ai dischi che conosciamo e il post-rock sembra un percorso intenzionalmente abbandonato a favore di atmosfere più agresti e bucoliche. Sono mancati un po’ i brani più coinvolgenti ma i ragazzi hanno mostrato entusiasmo e qualità tecniche. D’altra parte sono giovani e un po’ spaesati.
C’è da comprenderli.
L’australian(*) Tash Sultana ha avuto lo stesso ruolo che nel 2019 fu affidato a Hozier: portare al Todays una grossa fetta di pubblico dai gusti più mainstream a scoprire musica nuova e diversa da quella che normalmente frequenta. Difficile immaginare il contrario.
Il suo spettacolo, adatto ad arene molto grandi, fa largo uso di coloratissime proiezioni e luci fighissime ed è studiato nei dettagli più fini. Inizia da sola e, coadiuvata dalla loop-station, suona tutti gli strumenti che la circondano. Salta e balla attraversando il palco per tutta la lunghezza, torna a suonare e a mettere in loop, si dilunga in assoli di chitarra, sax e tromba senza un momento di tregua.
A metà concerto viene raggiunta sul palco dai musicisti della sua band che offrono una presenza scenica rispettabile e suoni più organici. Roba fortemente bombastica, con frenetici cambi di ritmo e atmosfere, hyper-cool e amarissima. La sua è stata una prestazione, anche fisica, impressionante, niente da dire.
La musica? Ci perdonerete ma la sua non è troppo nelle nostre corde, meglio chiederlo agli utenti che le hanno fatto collezionare 1,8 miliardi di streaming e milionate di visualizzazioni.
Vi diranno che è stata fantastica.
A presto per il report della seconda serata!