17 Marzo 2025
cielo-stellato

Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?”
(William Shakespeare)

Forse esiste qualche altro modo di scrivere, ma io conosco soltanto questo: di notte, quando la paura non mi lascia dormire.
(Franz Kafka)

Do you like to see a mountain stream a-flowin’
Do you like to see a young gun with his dog
Did you ever stop to think about, well, the air your breathin’
Well you better listen to my song
(Lynyrd Skynyrd, “All I Can Do Is Write About It”)

Inutile negarlo: la notte scatena istinti.
Quelli più profondi, quelli che durante il giorno nemmeno crediamo possibile ammettere (figuriamoci seguirli!), quelli determinati profondamente e innegabilmente da bisogni che rimangono latenti ogni momento, giorno dopo giorno, incombenti come lo è la vita in certi momenti della nostra storia. Non è difficile capire che quei bisogni lì, per chi li sente così forte – ineluttabili e innegabili – sono in effetti importanti come l’aria che si respira, spesso più del cibo che ci sfama.
Ognuna di queste persone ha il suo particolare, e lo segue ogni volta che può, all’improvviso, senza più bisogno di sopirlo: forse perché gli è capitato di doverlo già fare per troppo tempo, per necessità o perché obbligato da certe situazioni di vita.
Ma arriva sempre un momento in cui l’urgenza dell’esistenza – che, come tutti sanno, non è infinita, ma essenzialmente determinata e mortalmente terrena – ti mette di fronte ad una scelta: che normalmente è un bivio a senso unico, biforcato sul tragitto del proseguire per sempre su quella strada (quella della rimozione, della negazione), o su quello dell’abbandono vittoriosamente prostrato alle velleità delle proprie inclinazioni. Legittime entrambe le scelte, su cui nessuno dovrebbe permettersi di giudicare o interferire. Ma davanti a certe decisioni, conviene fare la scelta più ponderata e soppesata possibile: perché solo in occasioni rare e fortunatissime capita di aver la possibilità di poterle poi riaffrontare una seconda volta.
Ad ogni modo, se per voi quel momento non dovesse essere ancora arrivato, non state a pensarci troppo: se siete davvero fortunati, arriverete al bivio solo nel mezzo del cammin di vostra vita.
E, a quel punto, immersi negli istinti resi liberi dal volto oscuro della notte, uscir a riveder le stelle sarà ovviamente attività molto più semplice.