Green Planet Radio Rock

(Nothing but) flowers: Talking Heads (1988)

Proviamo ad immaginarlo allora.
Un mondo in cui ogni simbolo del progresso cui sin da bambini siamo stati abituati sia scomparso, inghiottito da un prepotente ritorno della natura.
Niente più cinema, centri commerciali, autostrade, fast food, negozi, aeroporti, stazioni. Niente più città.
Solo fiori, verde, montagne, fiumi, spiagge libere, che si sono reimpossessati di tutto.
Saremmo pronti ? Lo vorremmo davvero questo ritorno all’età dell’innocenza, questo reimmergerci nel paradiso perduto ? Saremmo disponibili ad un ritorno ad un’era senza elettrodomestici, senza apparecchi sonori, senza microonde ? Riusciremmo a rinunciare a fast food e ristoranti cool, ai concerti rock, a pc e smartphone ?
No, no, ok ….per carità …si stava solo scherzando !
Portare alle estreme conseguenze i termini di una riflessione è naturalmente un operazione da avvocato del diavolo ed è il modo migliore per testare la forza delle motivazioni di ognuno quando si tratta di riflettere sui sacrifici che sarebbero richiesti da una vera e totale inversione di tendenza nelle nostre abitudini di consumo quotidiane, quella inversione radicale che sarebbe probabilmente necessaria per avere qualche minima chance di interrompere, e non solo rallentare, la corsa verso il baratro che abbiamo intrapreso un paio di secoli addietro.
I musicisti che negli anni hanno mostrato sensibilità sul tema ambientale non mancano, ma non sono molti coloro che pur partendo da una posizione critica nei confronti delle storture della società moderna hanno usato il paradosso come strumento per colpire davvero sotto la cintola i predicatori di un ritorno ad un mondo preindustriale.
Questo registro caustico sui temi anche ecologici è entrato nel vocabolario rock nel periodo strettamente a cavallo tra la fine dei settanta e l’inizio degli ottanta spesso come reazione alla visione del mondo all’acqua di rose (flower power ?) degli Hippies.
I protagonisti di questa svolta nelle modalità di approccio ai vari temi hanno base perlopiù al di là dell’oceano Atlantico
Portano il nome di Devo da Akron Ohio (uno dei luoghi più inquinati d’America), predicatori della Devoluzione come inevitabile passaggio futuro dell’umanità o di Pere Ubu da Cleveland Ohio (come sopra) crudamente sarcastici nel loro racconto di un mondo moderno senza speranza. Altrettanto memorabili gli enigmatici Residents di San Francisco e la loro satira corrosiva, i concittadini Dead Kennedys taglienti come rasoi, i Wall of Voodoo di Los Angeles con i loro testi oscillanti tra l’amaro e il sardonico.
Ma è dei Talking Heads, alfieri della new wave newyorkese, il testo cui facciamo qui riferimento. Nessun dubbio che la visione di David Byrne, autore di tutti i testi della band, non manchi mai di stigmatizzare in modo critico le devianze e le nevrosi indotte dalla vita alienata nella/e metropoli. Basti dare anche solo una rapida scorsa ai testi di caposaldi della carriera della band quali “Psycho Killer”, “Life during wartime” e “Once ina lifetime” per farsene un idea chiara.
Ed è da questa posizione intellettuale che porterebbe a pensare ad un desiderio di ritorno ad un rapporto più stretto tra uomo e natura che invece Byrne cambia le carte in tavola quando decide, nell’ultimo album della band NAKED (1988), di trattare in modo esplicito il tema ecologico nel brano “(Nothing but) flowers” un pezzo dall’andamento ritmico afro-latino ballabile ( per inciso chitarra suonata da Johnny Marr e cori della compianta Kirsty Mc Coll presenti anche nel videoclip) su cui si appoggia un testo estremamente brillante che racconta un mondo al contrario. Proprio quello di cui si parlava all’inizio. Un mondo che, per motivi ignoti, è tornato alla purezza preindustriale non lasciando alcuna traccia di ciò che costellava l’esistenza dell’uomo e cui lo stesso era abituato.
E il protagonista del pezzo, forse lo stesso impiegato nevrotico di “Once in a lifetime”, è confuso, deluso, soffre la mancanza di ciò che considerava alienante, vorrebbe poter tornare indietro all’”inferno” postindustriale cui era assuefatto e a cui sembra non poter rinunciare.
E’ un rovesciamento del punto di vista, quello operato da Byrne, teso ad esaltare quanto in realtà il progresso che il sistema capitalistico ha garantito alle nostre vite ci abbia subdolamente schiavizzati molto più di quanto crediamo e come sia tutt’altro che facile riuscire a rinunciare alle comodità e ai vizi cui siamo avvezzi anche di fronte al rischio di mandare a morire il pianeta.
E questo vent’anni prima dell’avvento dello Smartphone

(Nothing But) Flowers / (Nient’altro che) Fiori

Here we stand / Siamo qui in piedi
Like an Adam and an Eve / Come un Adamo e una Eva
Waterfalls / Cascate
The Garden of Eden / Il Giardino dell’Eden
Two fools in love / Due pazzi innamorati
So beautiful and strong / Così belli e forti
The birds in the trees / Gli uccelli sugli alberi
Are smiling upon them / Sorridono su di essi
From the age of dinosaurs / Dall’età dei dinosauri
Cars have run on gasoline / Le macchine sono andate a petrolio
Where, where have they gone? / Dove, dove sono andate?
Now, it’s nothing but flowers / Adesso non ci sono altro che fiori

There was a factory / C’era una fabbrica
Now there are mountains and rivers / Ora ci sono montagne e fiumi
You got it, you got it / Hai capito bene, hai capito bene

We caught a rattlesnake / Abbiamo catturato un serpente a sonagli
Now we got something for dinner / Adesso abbiamo qualcosa per cena
We got it, we got it / Abbiamo capito bene, abbiamo capito bene

There was a shopping mall / C’era un centro commerciale
Now it’s all covered with flowers / Adesso è tutto coperto dai fiori
You’ve got it, you’ve got it / Hai capito bene, hai capito bene

If this is paradise / Se questo è il paradiso
I wish I had a lawnmower / Vorrei avere un tosaerba
You’ve got it, you’ve got it / Hai capito bene, hai capito bene

Years ago / Anni fa
I was an angry young man / Ero un ragazzo arrabbiato
I’d pretend / Facevo finta
That I was a billboard / Di essere un cartellone
Standing tall / in piedi
By the side of the road / Al lato della strada
I fell in love / Mi sono inamorato
With a beautiful highway / Di una bellissima autostrada
This used to be a real estate / Era un bene durevole
Now it’s only fields and trees / Ora è tutto campi e alberi
Where, where is the town? / Dove, dov’è la città?
Now, it’s nothing but flowers / Adesso non ci sono altro che i fiori
The highways and cars / Le autostrade e le automobili
Were sacrificed for agriculture / Sono state sacrificate per l’agricoltura
I thought that we’d start over / Ho pensato che avremmo ricominciato
But I guess I was wrong / Ma credo di essermi sbagliato

Once there were parking lots / Una volta c’erano i parcheggi
Now it’s a peaceful oasis / Ora è un’oasi di pace
You got it, you got it / Hai capito bene, Hai capito bene

This was a Pizza Hut / Questo era un Pizza Hut
Now it’s all covered with daisies / Ora è tutto coperto di margherite
You got it, you got it / Hai capito bene, hai capito bene

I miss the honky tonks / Mi mancano gli honky tonks
Dairy Queens, and 7-Elevens / Dairy Queens e 7-Elevens
You got it, you got it / Hai capito bene, hai capito bene

And as things fell apart / E mentre le cose cadevano a pezzi
Nobody paid much attention / Nessuno ha prestato molta attenzione
You got it, you got it / Hai capito bene, hai capito bene

I dream of cherry pies / Sogno crostate alla ciliegia
Candy bars and chocolate chip chookies / Barrette dolci e biscotti con scaglie di cioccolato
You got it, you got it / Hai capito bene, hai capito bene

We used to microwave / Eravamo abituati al microonde
Now we just eat nuts and berries / Adesso mangiamo solo noci e bacche
You got it, you got it / Hai capito bene, hai capito bene

This was a discount store / Questo era un discount
Now it’s turned into a cornfield / Ora è diventato un campo di grano
You got it, you got it / Hai capito bene, hai capito bene

Don’t leave me stranded here / Non lasciarmi arenato qui
I can’t get used to this lifestyle / Non posso abituarmi a questo stile di vita

Ettore Craca

"Nel suono, nella pagina, nel viaggio, nell'amore io sono. In ogni altro luogo e tempo non sono".