rO2XYGENETop Stories

Paint up your life.

Nel corso della vita, a poco a poco, scopriamo chi siamo veramente. E man mano che ci scopriamo, ci perdiamo.
(Haruki Murakami)

La vulnerabilità è la cosa che ci permette di connetterci uno con l’altro, di riconoscere negli altri lo stesso disagio con loro stessi e con il loro posto nel mondo. La vulnerabilità è il motore della compassione, e può essere un superpotere, una visione speciale che ci permette di vedere il vibrante, ferito mondo interiore che possiedono molti di noi
(Nick Cave)

Things get damaged
Things get broken
I thought we’d manage
But words left unspoken
Left us so brittle
There was so little left to give
(Depeche Mode, “Precious”)

Indubitabilmente, percepiamo sempre chi o che cosa siamo; in ogni momento della nostra vita. Anche quando questa pare camminare su binari senza mèta, immersa nella nebbia dell’indeterminatezza, e a maggior ragione quando la vediamo danzare sulle note dell’allegria, volteggiante in mille mirabili sfumature di luce.
Ma ad ogni buon conto, sia in un caso che nell’altro, non dovremmo mai perdere di vista quella percezione che abbiamo di noi stessi, sentimento diffuso di essenza leggera e impalpabile ma, contemporaneamente, reale. Perché quello sguardo, quella certezza, quella purezza visiva, è una bussola. E’ una guida nella notte, così come è uno schermo, che ci protegge nella luce accecante del sole.
E’ come una camera iperbarica in cui, per poterci salvare, dobbiamo respirare quieti e distesi. Nick Cave, autentico reverendo della divina fallacia dello spirito umano, cantava queste parole in “We no U you r”:

“And we breathe it in
There is no need to forgive
Breathe it in
There is no need to forgive”

E’ a quel leggero filo di Arianna a cui dobbiamo appenderci. Perché il rischio di smarrire la via può diventare reale in ogni momento. Ma se si ha ben fisso quel contorno di sé, che con tanta fatica abbiamo disegnato nel corso della nostra vita, il quadro non sarà mai perso. Mai davvero impossibile da dipingere.

 

Stefano Carsen

"Sentimentalmente legato al rock, nasco musicalmente e morirò solo dopo parecchi "encore". Dal prog rock all'alternative via grunge, ogni sfumatura è la mia".