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L’educazione sentimentale di Madame allo Stupinigi Sonic Park

Sonic Park, Stupinigi | Nichelino – Torino 8 luglio 2023


Un po’ Gianna Nannini, un po’ Rita Pavone e molto molto Madame, Francesca Calearo è calata su Nichelino e sullo Stupinigi Sonic Park come un’insperata pioggia a togliere un po’ di quella sete di idee della quale soffre l’attuale panorama del pop italico. Il nuovo album, L’amore, è molto bello ma non certo sufficiente a togliere dubbi di chi la considera un fenomeno commerciale giusto un pelo più evoluto della Trap.
Il palco di questo tour diventa quindi prova importante per dimostrare il valore e la maturità raggiunti.
Il concerto è stato preceduto dall’esibizione della trentenne torinese Ginevra, celebre per aver messo su un unico palco, nel 2022 a Sanremo, Cosmo, La Rappresentante di Lista e Margherita Vicario.

8 luglio 2023, ore 21.30 o giù di lì, Madame sgombra subito il campo dagli equivoci: nonostante l’immancabile autotune, la ragazza sa cantare e viaggia con musicisti che farebbero l’invidia di tanti.
Le parole sono asciugate, forse in qualche caso anche troppo scarne, e la melodia è funzionale alla ritmica ma i temi sono quelli eterni del vivere e delle sue fatiche.
Il racconto specifico è quello di una ventunenne, alle prese con la fluidità sessuale (Clito) del XXI secolo ma anche consapevole di come violenza e soprusi (Nimpha) siano all’ordine del giorno e vadano contrastati, nonché coinvolta (L’eccezione) nelle insicurezze del lasciarsi veramente andare e crescere.


A metà concerto insieme al piano di Karme Caruso, un fottuto cocktail di pop, jazz e Chopin, prendono le cinquemila anime belle sedute (più o meno che star fermi è complicato) in platea e le proiettano negli spazi siderali con un set acustico che ridefinisce il significato di brani che, notizia, non sono solo hit buone per una stagione. Sciccherie, Sentimi, Il mio nuovo maestro, Per il tuo bene sono l’opera di una moderna cantautrice, diversa dalle aspettative di chi ha, anche giustamente, un’idea del genere legata ai maestri immortali degli anni ’70 o ’80 ma qui c’è sostanza e anche tanta.
Ai poco convinti bisognerebbe ricordare come il tanto, davvero troppo, incensato Jovanotti alla stessa età si smoccolasse davanti al pubblico dentro un fazzoletto ripetendo ossessivamente dance e just walkin’. 

La magia intanto prosegue con il capolavoro sanremese de Il bene nel male, un coro catartico di “Amore, tu sei, sei l’errore più cattivo che ho commesso nella vita” e di prove che “ gli errori sono fatti per rifarli”.
Potrebbe essere una poesia di Palazzeschi e invece l’ha scritta una giovane donna nata appena fuori dalle porte di Vicenza.

Nel bene e nel male
Sei bene e sei male
Bebe, nel bene e nel male
Fai bene e fai male
Quanto bene e male
Nel bene e nel male
A me resta il bene, a te resta il male
Non male per me

D’altronde “la vita è come l’acqua, deve correre, guai se si ferma, baca”, scriveva il poeta, ed è alla vita che brinda Madame dal palco mentre gioca al “confessionale” con un pubblico che ha lasciato a casa tutti i freni inibitori. Dai fan arrivano grandi storie e inverosimili scemenze, si condividono paure e scazzi ma, soprattutto, ci si diverte: “Sono innamorata da quindici anni della mia capa che è seduta qualche fila più in là”, urla una ragazza. “Essere assunti da quindici anni oggi non è facile”, risponde l’artista.

Voglio un aeroporto di farfalle gialle e viola
Un giardino fatato dove piangere in silenzio
Sento che non provo nulla e ho una paura boia
Voglio stare un po’ da sola, ma da me non ho un aiuto
Non sono un terreno stabile per un giardino segreto
I miei segreti, e devo dirlo al mondo che mi rassicuri
Sei normale, figlia mia, non stai impazzendo
Hai solo bisogno di amore, hai solo bisogno di tempo


Lo spettacolo non poteva riprendere che con Se non provo dolore, questa volta è il turno delle confessioni di Madame che ha “uno spettro di emozioni più ridotto rispetto alla palette di riferimento”.
La sublimazione dei tormenti interni esplode nel pezzo che l’ha fatta conoscere, due anni fa, agli ascoltatori più grandi: Voce.
Con Aranciata arrivano i ricordi dell’adolescenza, poi dopo quasi due ore (e 22 pezzi) si chiude con la corsa dei “giovani fedeli” sotto il palco per ballare insieme come in un sabba Marea e Tekno Pokè.

Per noi ancora una birra, Madame può invece tornare Francesca e abbassare il finestrino dell’auto che la riaccompagna in albergo per scattare una fotografia rapidissima alla Palazzina dello Juvarra che da cinque anni veglia su un festival musicale che si conferma ancora una volta tra i più interessanti della nostra penisola.

Madame - Stupinigi Sonic Park 08/07/2023
Author: Roberto Remondino
Copyright: weloveradiorock.com

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