Alita – Angeli in guerra
Bentornati cari amici. Oggi vi parlo di un film recente, tratto da uno dei più popolari tra i tantissimi cartoni animati Giapponesi (che vengono comunemente chiamati Manga): “Alita: Battle Angel”.
Il Cartone originale nasce dalla matita di Yokito Kishiro, e risale al 1990, con il titolo originale Giapponese “Gunnm” (traducibile approssimativamente in Sogno armato, o Arma da sogno), titolo poi adattato in Inglese con “Battle angel Alita”. Di stampo nettamente Cyberpunk e post-conflitto globale, la serie narra la storia di un Cyborg di nome Alita, con un corpo e una mente da teen-ager ed un passato oscuro, e dalle capacità combattive estremamente avanzate. La serie, composta da nove volumi, venne pubblicata fino al 1995 dalla Shueisha, casa editrice specializzata in Manga, sulla popolarissima rivista Jump.
Nel 1993 la popolarità di “Gunnm” in Giapponese raggiunse livelli notevoli, e per sfruttare tale successo venne realizzato un lungometraggio animato intitolato “Battle angel”; dapprima distribuito solo per il mercato Giapponese, venne poi tradotto in Inglese per i mercati di oltreoceano. La trama riprende le avventure di Alita narrate nel secondo dei nove volumi.
E’ da notare che Alita è il nome del Cyborg soltanto nella versione Inglese e altre lingue occidentali, ma in Giapponese e nella maggior parte dei paesi Asiatici il Cyborg si chiama “Gally”. Molti altri nomi di luoghi e personaggi vennero trasformati nelle traduzioni delle riviste e del film, per renderli più pronunciabili e facili da ricordare.
L’idea di realizzare un film tratto dal Manga di “Gunnm” con personaggi veri e pesanti interventi di CGI si deve a James Cameron in persona, dietro suggerimento di Guillermo del Toro (regista di acclamati film quali “Hellboy” e “Pan’s labyrinth”). Cameron dichiarò ai media la sua intenzione di dirigere il film personalmente, e nel 2003 iniziò il processo di acquisizione dei copyright e designazione del cast. Tuttavia nel 2005 il progetto non era ancora decollato, a causa di altri progetti ai quali Cameron si dedicò, come il documentario “Aliens of the deep”. L’anno successivo Cameron iniziò a lavorare ad un importante progetto, chiamato al tempo “Project 880” che divenne poi nel 2009 il blockbuster “Avatar”. Nei 5 anni successivi il progetto di Alita continuò a venire menzionato in interviste a vari personaggi coinvolti, quali lo stesso Cameron e Jon Landau (produttore di “Titanic” e “Avatar”).
Finalmente nel 2015 Cameron decise di coinvolgere il regista Robert Rodriguez, già affermato con pellicole di successo alle spalle, quali “El Mariachi”, “Sin City” e “Once upon a time in Mexico”. A Rodriguez venne affidato il compito di mettere ordine nelle 600 pagine di note raccolte da Cameron in dieci anni, ed estrarne una sceneggiatura adeguata. Nell’aprile del 2016 Rodriguez venne ufficialmente presentato nella veste del regista, tuttavia un avvio delle riprese non era ancora programmato in quanto la 20th Century Fox era ancora in fase di negoziazione per una riduzione del budget sotto i 200 milioni di dollari.
Ma era solo questione di qualche mese: il casting e la pre-produzione iniziarono nella seconda metà dell’anno, e per il ruolo della protagonista vennero considerate tre star emergenti: Zendaya, Maika Monroe, e Rosa Salazar. Quest’ultima venne infine selezionata. Per la parte del Dr. Ido (il Cyber-chirurgo che trova i resti di Alita) viene selezionato un attore affermato, e facente parte dell’entourage Tarantino/Rodriguez (con i quali aveva gia’ girato “Inglorious basterds” e “Django unchained”), Christopher Waltz; la parte della controversa Dr. Chiren viene affidata ad una veterana di Hollywood, Jennifer Connelly (“Labirynth” ed il nostrano “Phenomena” di Dario Argento). Completano il cast Keean Johnson nella parte di Hugo, e dalla parte dei “cattivi” Ed Skrein nella parte del bello e letale Zapan, Jackie Earle Haley nella parte del gigantesco Grewishka, e Mahershala Ali nella parte di Vector.
Il necessario ricorso agli effetti speciali per le ambientazioni ultrafuturistiche, e gli arti meccanici dei vari personaggi venne affidato a tre societa’ esperte del settore: la Neozelandese WETA, e le Britanniche DNEG e Framestore. Notevole il lavoro effettuato per rendere il viso di Rosa Salazar aderente ai disegni originali del Manga di Kishiro, con occhi ingranditi tipici dei cartoni del Sol Levante.
La trama del film rispecchia molto fedelmente quella del secondo volume della serie originale, e del lungometraggio animato del 1993, con variazioni minime, tra la quali la più importante è il finale, che lascia la porta aperta per un sequel, già discusso da Cameron e Rodriguez in varie interviste.
La colonna sonora è il risultato di una collaborazione di svariati artisti, tra i quali lo stesso Rodriguez, e coordinati dal compositore Olandese Junkie XL, e comprende il brano “Swan song” eseguito dall’artista britannica Dua Lipa.
La prima del film risale al 31 Gennaio 2019 a Londra, e nelle settimane successive nella maggior parte dei paesi del mondo. La risposta della maggior parte del pubblico fu positiva, con alcune sacche di fan del cartone originale che non gradirono alcuni aspetti del film di Rodriguez, quali l’aspetto di Alita. Anche il parere della maggior parte della critica fu positivo, in particolare l’aderenza alla storia originale venne celebrata, nonostante le difficoltà originate dalle ambientazioni interamente futuristiche.
In conclusione, a mio parere Alita è un film gradevole, ben girato, e per chi come me aveva seguito sia il cartone originale sia il film animato, rappresenta un gradito salto indietro nel tempo.