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Legends in Space

Bentornati. Nei giorni scorsi un pioniere dell’aeronautica del dopoguerra se ne e’ andato, a 97 anni; si tratta di Chuck Yeager, che fu il primo uomo a infrangere la barriera del suono. E quindi, in omaggio a Yeager, oggi vi parlo di un film che narra la sua storia, ma anche quella di un gruppo di intrepidi che sono entrati nella leggenda. Il film si chiama “The right stuff” (distribuito in Italia con il nome di “Uomini Veri”), del 1983, per la regia di Philip Kaufman.
Il film abbraccia un periodo di 16 anni, dal 1947 al 1963, e ci racconta la storia dei pionieri degli aerei a reazione, e la nascita della NASA (l’Ente Spaziale Statunitense) e del “Progetto Mercury” che mise in orbita intorno alla terra i primi sette Americani. Il film include figure entrate nella leggenda, quali appunto Chuck Yeager, ma anche John Glenn, Gordon Cooper, Gus Grissom e molti altri.

Il primo passo per la realizzazione del film si deve a Robert Chartoff e Irwin Winkler (che al tempo aveva gia’ prodotto pellicole del calibro di “Double Trouble” con Elvis Presley, e “Rocky”) che nel 1979 acquisirono i diritti del libro omonimo scritto nello stesso anno da Tom Wolfe. Nell’anno successivo il progetto inizio’ a prendere forma, con l’ingaggio di Philip Kaufman per la regia, un regista allora emergente, che aveva gia’ diretto “White Dawn” (1974), il remake di “Invasion of the body snatchers” (1978) e nello stesso anno era impegnato nella stesura delle sceneggiatura di “Raiders of the lost ark”. A Kauffman si aggiunse poco dopo un nome di notevole spicco: William Goldman, che aveva alle spalle una carriera ventennale da sceneggiatore e scrittore, e con pellicole quali “Butch Cassidy and the sundance kid” (1969); “The Stepford wives” (1971); “Marathon man” (1976); “All the President’s men” (1976) e molte altre; dopo The right stuff Goldman avrebbe aggiunto altre pellicole di grande successo al suo carniere, tra le altre “Misery” (1990); “Chaplin” (1992); “Indecent Proposal” (1993).
Anche il cast del film annovera una lunga lista di attori e attrici con alle spalle una carriera consolidata: Chuck Yeager viene interpretato dal recentemente scomparso Sam Shepard, John Glenn da Ed Harris, Glennis Yaeger da Barbara Hershey,  Gus Grissom da Fred Ward, e nella parte dell’allora Senatore e Vice-Presidente Lyndon Johnson, Donald Moffat.

La trama del film si svolge in diverse localita’, tra le quali la base aerea di Edwards (allora ancora chiamata Muroc Air Field), la base di lancio della NASA di Cape Canaveral, il centro di controllo di Houston, oltre ad alcune scene sporadiche ambientate a bordo di una portaerei, nel deserto Australiano, a Cocoa Beach in Florida e, ovviamente, nello spazio orbitale della Terra. In realta’ la maggior parte delle scene sono state girate a San Francisco e nella regione circostante, con eccezione di quelle ambientate nella base area di Edwards, che sono state girate nella zona adiacente alla base, nel deserto del Mojave (California). Il ricorso a effetti speciali (curati da Gary Gutierrez) e’ ingente, e considerando che all’epoca la Computer Graphics stava ancora muovendo i primi passi, i risultati sono davvero notevoli: le scene ambientate nelle capsule in orbita intorno alla terra, le scene a bordo dei velivoli sperimentali ultrasonici, e la ricostruzione degli ambienti, interni ed esterni, di Cape Canaveral sono molto fedeli alla realta’ dell’epoca. In un ulteriore sforzo di rendere il film ancora piu’ aderente agli anni ’50 e ’60, filmati d’epoca sono stati inseriti nella pellicola, comprendenti una serie di fallimenti per i primi tentativi di lancio dei vettori spaziali a fine anni 50, i vari tentativi (alcuni costati la vita ai piloti) di infrangere la barrriera del suono, i durissimi test fisici a cui vennero sottoposti i primi astronauti, e scene in cui appaiono il vero Lyndon Johnson, John F. Kennedy e altri personaggi dell’epoca. Vennero addirittura trovati spezzoni di un documentario Russo con scene, incluse nel film, relative al lancio dello Sputnik e le celebrazioni per il ritorno di Yuri Gagarin dal primo volo orbitale in assoluto. Per la realizzazione del film, la produzione si avvalse anche della consulenza di Chuck Yeager in persona, che fa anche una apparizione in un breve cameo, come avventore di un bar.

La colonna sonora del film e’ curata da Bill Conti (che aveva realizzato la colonna sonora di Rocky pochi anni prima), e comprende 12 brani di natura molto diversa, alcuni maestosi per accompagnare i lanci dei vettori Mercury e le imprese di Yaeger, altri piu’ melodici. Da notare anche quattro brani tipici del folklore Texano, che accompagnano una lunga sequenza in cui il Senatore Johnson offre una grande festa “Texas style” per celebrare i sette novelli astronauti, e l’apertura del centro di controllo NASA a Houston.
Il film, che dura 3 ore e 12 minuti, ebbe la premiere ufficiale il 16 Ottobre 1983 al Kennedy Center a Washington D.C., e la distribuzione nelle sale inizio’ cinque giorni dopo. Nonostante un ottimo inizio, con un incasso di 1.6 milioni di dollari in un solo weekend, la risposta di pubblico fu deludente, con un incasso totale di soli 21.1 milioni, contro un costo totale di 27 milioni. Il fallimento di questa pellicola provoco’ il collasso definitivo della casa di produzione “The Ladd Company”, che navigava gia’ in cattive acque. Nonostante la scarsissima risposta di pubblico, la critica celebro’ il film fin dai primi giorni, con ampie lodi del realismo e della “Americanita’” della trama. Negli anni il film divenne un cult, e ad oggi i rating dei siti specializzati sono tutti molto alti.
Il film vinse quattro Oscar (Migliori effetti sonori, Miglior editing, Miglior colonna sonora e migliore fotografia) e ricevette altre quattro nominations. Scott Glenn ricevette anche un premio quale miglior attore non protagonista dalla New York Film Critics.

… there was one pilot I once met, whom I think truly did have the right stuff…

 

Marco Quaranta

Marco Quaranta è nato a Torino, più di 20 e meno di 80 anni fa. 25 anni fa ha deciso che voleva vedere il mondo, e da allora ha vissuto dieci anni in Asia e quindici in Australia. Al momento vive a Melbourne. Marco é pazzo per la fantascienza, in tutte le sue forme. Gli piacciono anche il cinema, la musica e i giochi di ruolo.