I Fratelli Marx
Buongiorno e bentornati. Oggi vi parlo di un gruppo di fratelli che hanno originato un modo di fare cinema a cui molti si ispirano ancora oggi: Chico, Harpo, Groucho, Gummo e Zeppo Marx, meglio conosciuti come i Fratelli Marx.
Nati tra il 1887 (il primogenito Chico, al secolo Leonard Joseph) e il 1901 (Zeppo, vero nome Herbert Manfred) in un sobborgo di immigrati Italiani dell’East Side di New York, Yorkville, da una famiglia ebrea di origini tedesche. Un sesto fratello, Manfred “Mannie” mori’ a soli sei mesi di tubercolosi. Completa la famiglia una sorella, adottata, di nome Pauline “Polly”.
La madre, Minnie Marx, proveniente da una famiglia di artisti (la madre una famosa musicista e cantante di Yodel, e il padre un ventriloquo), per l’intero periodo della carriera artistica dei quattro fratelli fu la loro guida spirituale e manageriale, rimanendo pero’ sempre in un relativo anonimato, usando lo pseudonimo di Minnie Palmer.
La vocazione artistica dei fratelli Marx e’ evidente fin dalla piu’ giovane eta’: a dieci anni Harpo suonava sei strumenti diversi, tra cui l’arpa (da qui il soprannome), Chico aveva un notevole talento per il piano, Groucho eccelleva nel canto ed era particolarmente bravo con la chitarra.
E’ del 1907 il primo contratto per Groucho e Gummo, nel mondo del Vaudeville, con il lavoro teatrale canoro “The three nightingales” con Mabel O’Donnell; un anno piu’ tardi Harpo venne scritturato, e il titolo cambiato ne “The four nightingales”.
Le rappresentazioni dei Fratelli Marx fino ad allora erano principalmente caratterizzate da performance musicali e canore, ma un curioso evento in un teatro Texano del 1912 diede origine ad un profondo cambiamento nell’orientamento artistico della famiglia Marx: durante una rappresentazione, il pubblico in sala senti’ alcune grida in strada, e si precipito’ fuori a vedere cosa accadeva (un mulo era fuggito da una stalla e stava seminando lo scompiglio nel paese); Groucho infastidito dalla mancanza di tatto, al ritorno del pubblico fece alcune battute caustiche sul nome del paese e sul Texas, ma il pubblico anziche’ offendersi esplose in fragorose risate. Da quel momento, le rappresentazioni iniziarono a divenire meno canore, con l’aggiunta di un numero crescente di elementi comici.
Nel 1915 Zeppo, allora quattordicenne, su unisce alla troupe, e nella cittadina di Flint in Michigan per la prima, e unica volta, i cinque fratelli recitano insieme sul palco. Nello stesso anno Gummo lascia la recitazione per arruolarsi, e parte per il fronte in Europa.
In quegli anni si definirono i tratti unici che dovranno caratterizzare i personaggi dei quattro fratelli negli anni a venire: i baffi “disegnati” di Groucho e la sua camminata caracollante; Harpo divento’ “muto” e adotto’ la caratteristica ridicola parrucca rossa, e la tromba ad aria sotto l’impermeabile; Chico adotto’ un esasperante accento Italiano, imparato negli anni dell’infanzia passati nella comunita’ Italiana del sobborgo natio; ed infine Zeppo il “bello e romantico” a tutti i costi. E’ opinione comune che l’impostazione caratteriale dei personaggi sia stata influenzata dallo zio materno Al Shean, artista anche lui e impresario teatrale. La loro rappresentazione piu’ famosa, intiolata “Home again” raggiunge una popolarita’ nazionale, e viene portata a Broadway. Uno degli aspetti piu’ apprezzati dal pubblico delle rappresentazioni dei fratelli era la capacita’ di improvvisare dal vivo, il che rendeva ogni rappresentazione diversa da quelle precedenti.
Nel 1924 i fratelli Marx erano le star indiscusse di Broadway, e proprio in quell’anno portarono sul set “The cocoanuts”, la prima delle loro opere teatrali destinata a diventare un film, cosi’ come “Animal crackers” dell’anno successivo.
Il salto al grande schermo risale al 1929, quando la Paramount scrittura i quattro fratelli con un contratto collettivo. In una intervista anni dopo, Groucho dichiaro’ di essersi ispirato proprio alle negoziazioni contrattuali con i legali della Paramount, per la famosa scena in cui discute con Chico le clausole di un contratto in modo surreale, in “A night at the opera”. La prima pellicola in assoluto dei Fratelli Marx e’ un cortometraggio intitolato “Humor risk” purtroppo andato perduto. Sono arrivate fino a noi invece le due pellicole successive, ovvero quelle citate sopra: “The cocoanuts” (1929 per la regia di Robert Florey e Joseph Stanley), tra gli interpreti Margaret Dumont, gia’ parte della troupe del Fratelli Marx di Broadway, e destinata a diventare la “spalla” dei fratelli in molti dei film futuri, bersaglio delle proposte di matrimonio di Groucho, e dei suoi innumerevoli riferimenti comici alla figura “imponente” dell’attrice; e “Animal Crackers” (1930 per la regia di Victor Heerman) in cui Groucho da vita a uno dei suoi personaggi piu’ riusciti, il capitano Jeffrey T. Spaulding, esploratore dell’Africa nera. Tra i cast anche la bella Lilian Roth. I due film, girati negli studios Paramount di New York, fanno parte del periodo del cinema Americano chiamato “pre-code”, ovvero prima dell’introduzione della stretta censura da parte della Motion Picture Production.
L’anno successivo la produzione si sposta a Hollywood, dove i Fratelli partecipano a un documentario sul ventennio della fondazione della casa cinematografica intitolato “The house the shadow built”. Nello stesso anno iniziano le riprese del loro primo film non basato su una rappresentazione teatrale: “Monkey business” di Norman McLeod. Il film e’ ambientato per la maggior parte su un transatlantico in viaggio verso l’Europa, e narra la storia di quattro passeggeri clandestini che vengono reclutati da una gang di malviventi.
A seguire un altro classico intitolato “Horse feathers” del 1932, che dileggia il proibizionismo in vigore all’epoca negli Stati Uniti. Del film fanno parte le famose sequenze in cui Harpo estrae gli oggetti piu’ disparati dal suo onnipresente impermeabile, tra gli altri: un martello di legno, un pesce, una lunga corda arrotolata, una cravatta, un poster che ritrae una donna in biancheria intima, una tazza di caffe’ fumante, una sciabola e una candela accesa da entrambe le parti.
Del 1933 il loro ultimo film con la Paramount, ed anche quello che e’ considerato da molti il piu’ popolare: “Duck Soup” per la regia di Leo McCarey, un veterano con alle spale oltre trenta pellicole con attori del calibro di Laurel e Hardy, e Buster Keaton. Il film narra la surreale storia delle schermaglie tra due stati immaginari (Freedonia e Sylvania), con la immancabile Margaret Dumont che supporta la candidatura di Rufus T. Firefly (Groucho) a leader di Freedonia, e Chico e Harpo nella parte di spie di Sylvania. Per l’occasione Chico sfoggia il suo migliore accento Italiano, e dileggia il Partito Fascista e Mussolini, con il nome di scena di Chicolini. Il film provoco’ una disputa legale con la municipalita’ di Freedonia, nello stato di New York, che chiese alla produzione di cambiare il nome del paese nel film in quanto avrebbe potuto lederne la reputazione. In risposta, Groucho chiese al paese di cambiare il suo nome in quanto avrebbe potuto ledere la reputazione del film.
Dopo la fine del contratto con la Paramount, Zeppo lascio’ anche la recitazione per diventare un’agente con il fratello Gummo. La loro agenzia divenne rapidamente una delle piu’ popolari per giovani talenti di Hollywood, e grazie a loro artisti del calibro di Jack Benny e Lana Turner iniziarono la loro lunga carriera. Grouncho e Chico si dedicarono ad alcuni lavori radiofonici. Nel 1934 arrivo’ un’offerta da Irving Thalberrg in persona per un contratto con la Metro Goldwin Mayer, che i tre fratelli accettarono.
L’idea di Thalberg era quella di una serie di film girati in ambienti specifici, come quello delle corse dei cavalli, o delle opere teatrali, in cui i tre Fratelli ridicolizzano tali ambienti. Vengono anche inserite molte scene in cui il talento musicale dei Fratelli viene evidenziato nuovamente, un aspetto che era gradualmente scomparso nelle ultime due pellicole con la Paramount.
Ne scaturiscono cinque pellicole, di cui solo due di notevole valore artistico: “A night at the opera” del 1935 per la regia di Sam Wood, e che narra la storia di una squinternata compagnia teatrale, diretta dagli immancabili Groucho e Margaret Dumont, che viaggia da Milano alla volta degli Stati Uniti. Fa parte del film la famosa scena in cui diverse persone si accalcano in una minuscola cabina di un transatlantico, e quella gia’ citata in cui Groucho e Chico discutono un contratto per una delle star della compagnia. Un aneddoto curioso relativo alla scena della cabina: venne inserita nel copione dal famoso sceneggiatore Al Boasberg, la cui eccentricita’ era ben rinomata ad Hollywood. Boasberg scrisse la scena e poi strappo’ il foglio in piccole striscie che appiccico’ al soffitto del suo camerino; Thalberg e i tre fratelli impegarono diverse ore a ricostruire il documento. L’altra pellicola e’ “A day at the races” del 1937, anche di Sam Wood, ed ambientato negli ambienti delle corse ippiche.
A seguire i Fratelli Marx girarono tre pellicole, che ebbero risposte di pubblico inferiori rispetto a quelle precedenti: “At the circus” (1939), “Go west” (1940), “The big store” (1941). Dopo questo film, i fratelli decisero che era tempo di ritirarsi, ma dua anni dopo Chico convinse Harpo e Grouch a tornare a girare, per far fronte agli ingenti debiti di gioco. Del 1946 “A night in Casablanca” e di tre anni dopo “Love Happy”, ancora una volta la risposta di pubblico fu modesta, a riprova che la vena comica dei tre fratelli stava ormai tramontando.
Negli anni successivi i fratelli si dividono, con Chico impegnato in performance musicali con una band da lui fondata chiamata “Chico Marx Orchestra”, e con un giovanissimo Mel Tome’ come cantante; Groucho fece numerose performance radiofoniche, e ottenne la conduzione di un programma sul network radiofonico NBC chiamato “You bet your life”, scrisse anche diversi libri sulla propria carriera artistica e sul mondo pseudo-dorato di Hollywood.
Nel 1957 i cinque Fratelli Marx si ritrovarono uniti in una trasmissione televisiva intitolata “Tonight! America after dark”.
Dopo alcune brevi apparizioni in alcuni documentari o cortometraggi, nel 1959 a Chico viene diagnosticata una arteriosclerosi acuta, che lo rendo incapace di memorizzare le battute, e ne decreta la fine della carriera artistica. Chico Marx viene a mancare nel 1961, seguito a tre anni di distanza dal fratello Harpo. Gummo e Groucho se ne andarono nello stesso anno, il 1977, e Zeppo nel 1979.
I Fratelli Marx ci lasciano in eredita’ poche pellicole, ma ci hanno regalato un modo di fare cinema a cui molti si ispirano ancora oggi, e vengono citati continuamente da artisti di svariati campi. Le loro gag, sovente improvvisate sul momento, restano inimitabili, perche’ basate su una affiatamento che solo un gruppo di individui cresciuti insieme sul palco di un teatro riescono ad avere.