Izo FitzRoy – How The Mighty Fall – Jalapeno Records
Non è da molto che abbiamo raccontato dell’ultimo disco di Shawn Lee ed ecco che lo ritroviamo coinvolto in un altro disco molto interessante.
Sono sincero: non sapevo nulla della carriera precedente di tale Izo FitzRoy (si scrive proprio così, non è un refuso), consistente di un debutto (“Skyline”, 2017) che rivelava un discreto talento tanto nella scrittura (le canzoni sono autografe) quanto nell’espressione di una voce bluesy credibile in un genere, black music di area funk-soul, solitamente presidiato da artiste/i di colore: una sorta di Hannah Williams con maggior propensione al ballo, della quale avevano parlato riviste del calibro di Uncut e Blue & Soul.
Un album nato in condizioni avverse: l’interruzione del tour promozionale di “Skyline”, dovuta alla perdita della voce e al conseguente, delicato intervento chirurgico alle corde vocali, è stata seguita dalla rottura di una relazione pluriennale che ha lasciato l’artista prostrata e ha influito su testi focalizzati sulla perdita di un affetto, ma anche sulla conseguente fragilità psicologica e la difficoltà di relazionarsi da un punto di vista sociale e comunicare su più piani.
Tra brani di più stretta osservanza soul (l’introduttiva, ottima, Ain’t Here For Your Pleasure, Red Line, Purify e Liftin’ Me) e revisioni dei canoni del “Philly sound” post 1973 (il singolo I Want Magic, cui collaborano Dimitri From Paris e i francesi Cotonete, scelto dalla bibbia dei dj Mixmag quale singolo del mese, ma anche Blind Faith, il lento Give Me A Moment, la collaborazione citata in apertura, Slim Pickings, più ritmata e impregnata del groove apportato da Lee), fino al funky aggiornato alla lezione di Prince (Pushing Buttons e Wolves In Desguise) per chiudere con le atmosfere di When The Wires Are Down, il disco fila che è un piacere e tiene desta l’attenzione.
La voce è tornata, estesa e potente, l’ispirazione non si è lasciata piegare dagli eventi: attendiamo una terza prova a conferma del buono che abbiamo visto sin qui.
Let’s dance.