U2: Two hearts beat as one
Nell’83 mister fantasy è alla sua terza edizione
Nell’83 i Clash si sfasciano e lasciano molti orfani. Il buon Massarini ce li aveva proposti in tutte le salse e l’addio di Mick Jones fu un lutto duro da digerire.
Nell’83 esce War e capiamo che c’è una nuova band chiamata U2 a raccogliere quel testimone, un testimone che è una torcia.
Una torcia di spiritualità ad integrare il discorso politico e sociale che Strummer e soci avevano portato avanti, con la stessa sfacciataggine, con la stessa grinta.
Il viso arrabbiato di quel ragazzino innocente che alcuni di noi avevamo intercettato su “Boy” non passa inosservato nei negozi di dischi, né dietro la batteria di Larry sul live at Red rocks.
L’arrembante Sunday Bloody Sunday tratta da quel concerto è uno di quei pezzi che ti inchiodano al momento in cui l’hai sentito per la prima volta. E la mia prima volta è stata dallo studio di Mister Fantasy.
L’uomo in bianco però ci diede in pasto anche un video con la band piazzata sulla balconata del Sacre Coeur ad urlare all’intera Parigi che “two hearts beat as One”.
Un messaggio di unione e di amore lanciato da cuori giovani, come erano i nostri. E la magia della città dell’amore veniva raccontata da un funambolo che pareva fuggito dalla copertina di strange days dei Doors.
4 irlandesi. Giovani, puri e sinceri.
Quello di cui avevamo bisogno.