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LOW – At the end of the world – TOdays 2019

One more dance
Before they take away the light
One more spin around the line
One more step 
And then we’ll turn and face the debt

La grandezza di un gruppo si vede dalle piccole cose: è passato diverso tempo dalla fine della loro esibizione sul palco del TOdays e Mimi Parker e Alan Sparawk, due terzi dei LOW e coppia inossidabile anche nella vita si sta ancora intrattenendo con un gruppo piuttosto folto di appassionati. Li guardi e ti accorgi immediatamente quanto stiano bene insieme e in mezzo alla gente, parlano e scherzano con tranquillità con i fans, si divertono a farsi i selfie con loro e firmare le copertine dei dischi: non c’è nessuna separazione tra loro e noi, quello che si percepisce è pura gentilezza e la semplicità delle belle persone. E poi, quanti salgono sul palco a sistemarsi da soli gli strumenti quando il pubblico si stavaLow rilassando sul prato prima del loro concerto? Lo ha fatto Bob Mould chiamato ad aprire il festival alle 18 del giorno precedente, e abbiamo visto Mimi sistemarsi i pezzi della sua esigua batteria, Steve Garrington eseguire regolazioni al suo basso e Alan trafficare con gli innumerevoli effetti della pedaliera della sua chitarra, tutti e tre consapevoli che le aspettative dovranno essere ripagate con la qualità. Salgono sul palco e io sono lì sotto. Le prime tre canzoni arrivano dal disco più recente e mi trovo completamente avvolto nel suono. La maestosità di Quorum viene raccordata alle pulsazioni di Dancing and Blood che è On the Run a levitazione magnetica. Sono appoggiato ai sub-woofer e mi sembra di galleggiare nello spazio come la sera prima con gli Spiritualized, forse ancora di più.
E’ tutto bellissimo, tre pannelli luminosi posti alle spalle del gruppo proiettano semplici visual e le luci a contrasto creano un’atmosfera seducente, misteriosa e modernissima. Always Up ha delle parti così rarefatte che si ha l’impressione che il suono sgorghi dal nulla. Più mossa è No Compriende che arriva ad onorare quel bel disco che è ”Ones & Sixes”. Al netto di un’ora secca di concerto (troppo poco, ma le regole dei festival le conosciamo) saranno solo quattro brani sui dieci eseguiti ad arrivare dagli album meno recenti.
Tra queste è stata dolcissima Lowl’esecuzione di Especially Me, l’unico brano ad arrivare da “‘C’mon”, uno dei loro album più belli, seguita da Fly che a tutti gli effetti possiamo considerare un loro nuovo classico. Di sicuro al pari di Always Trying to Work It Out che da sempre è tra le più amate da noi fans e che puntualmente viene eseguita. Ma è esattamente al centro del programma che arriva quello che per me rappresenta il punto più alto dell’intero festival, la vetta assoluta che non me lo farà mai dimenticare. Do You Know How to WaltzLow rimarrà scolpita nel mio cuore e nella storia del Todays: Alan Sparhawk alla ricerca del corretto orientamento per trovare il modo di mandare la sua chitarra in feedback sarà durato 10 minuti, forse di più ma avrei voluto che andasse avanti mezz’ora, che non finisse mai, alla faccia delle regole, alla faccia di tutto. La chitarra che si contorce, le corde che cominciano ad andare in risonanza, il rumore che man mano sale di intensità e di volume, le onde sonore che ci sbattono contro in sequenza. Una dopo l’altra e noi inermi, vittime. LowE’ il rumore della neve che cade, ma siamo in agosto e non quelli non possono essere fiocchi, non può essere che la cenere di un’Amazzonia in fiamme, simile a quella che arriva dalle steppe della Siberia, quella radioattiva de L’Eternauta, identica a quella in arrivo dalla Russia. Il rumore di un mondo in rovina che cade a pezzi. Il nostro mondo. Take this Waltz.
Ho i Low di fronte a me e in quei minuti capisco che saranno nel mio cuore, per sempre. La magia della loro musica ha fatto sì che per tutta la durata del loro concerto quei cazzo di telefoni siano stati tenuti abbassati, come per il set degli Spiritualized la sera precedente. Ho avuto il privilegio di fotografare questa edizione 2019 del TOdays, e di questo non finirò mai di ringraziare Gianluca Gozzi che mi ha concesso l’accredito sulla fiducia perché al momento della mia richiesta weloveradiorock.com, il sito che proviamo a far crescere, era ancora un progetto allo stato embrionale. Alla fine del concerto, mentre i LOW sono lì a farsi corteggiare dai fans ci fanno passare dietro di loro per entrare nel pit. Do’ una leggera pacca sulla spalla ad Alan Sparawk e lo saluto, passo accanto a Mimi e le dico ciao. Si voltano e anche loro mi dicono ciao. Ciao. La semplicità dei grandi. Mi posiziono per fotografare Hozier, sono tutti bellissimi, ma so che non sarà la stessa cosa.

 

Roberto Remondino

"Wishin' and hopin' and thinkin' and prayin' Plannin' and dreamin' each night of her charms That won't get you into her arms So if you're lookin' to find love you can share All you gotta do is hold her and kiss her and love her And show her that you care".