Live Reports

Lucio Corsi: il cantautore glam ad Hiroshima Mon Amour

Lucio Corsi ha portato, la sera di venerdì 12 maggio, il rock d’autore sul palco dell’Hiroshima Mon Amour di Torino ed è stato un susseguirsi di emozioni e suggestioni, che non si vedeva da tempo in un live.

Con sonorità orchestrali e riff più glamour, che evocano David Bowie, i suoi testi sono racconti che sembrano favole. Il suo linguaggio immaginifico, evocativo e sempre ispirato colora la scena della musica italiana e lo rendono un autore e musicista dalla cifra unica e una poetica altamente riconoscibile nel panorama nazionale.

Tra i brani della serata non potevano mancare, oltre a brani che lo hanno fatto conoscere, alcuni pezzi del suo ultimo album dal titolo “La gente sogna”, che ci riporta in una dimensione più umana invitandoci a tornare a sognare.

Insieme a Lucio sul palco i sei componenti della band (Marco Ronconi – batteria, Giulio Grillo – tastiere/organo elettrico, Tommaso Cardelli – basso, Iacopo Nieri – pianoforte, Gabriele Bernabò – chitarre e synth, Filippo Scandroglio – chitarra elettrica e slide guitar).

Apprezzato dal grande pubblico dopo l’esordio nel 2015 con il disco “Altalena Boy / Vetulonia Dakar” e nel 2017 di “Bestiario Musicale”, è nel 2020 con “Cosa faremo da grandi?” – prodotto da Francesco Bianconi e Antonio Cupertino per la Sugar Music – che il cantautore viene consacrato tra le più interessanti personalità musicali della sua generazione e pioniere del genere ‘cantautorato glam’.

Classe 1993, è originario di Vetulonia (GR) ed è una delle più interessanti personalità musicali della sua generazione. Mescola il cantautorato, al folk pop ed al glam rock in un sound figlio di interessi ed influenze musicali estremamente diverse tra loro.

Si appassiona alla musica sin da bambino, guardando The Blues Brothers, e già dal 2011 compone i suoi primi brani e si esibisce nei locali e nelle piazze della sua città.

Le sue influenze iniziali sono quelle dei Genesis e di Peter Gabriel che lo portano a concepire brani sperimentali e di rock progressivo, ma subito dopo si avvicina anche al cantautorato italiano e ad artisti quali Flavio Giurato e Ivan Graziani che ispirano gran parte della sua produzione.