Live Reports

The Dream Syndicate – Electric Dreams – Live @sPAZIO211

Spazio211 Torino 14/10/2022


Concerti. Una vita passata sotto i palchi in cerca di emozioni, delle vibrazioni giuste, di brividi lungo la schiena, di attimi irripetibili. Schiacciato in mezzo a decine di persone che sono lì per le tue stesse motivazioni. Sudore, lacrime, speranze, scalette imparate a memoria, emozioni, attese ricambiate e altre andate deluse. Ci sono band che dopo la millesima volta che vengono dalle tue parti ti viene da pensare oh, magari stavolta non ci vado, li ho già visti tante volte, passo, che potrò mai perdermi rispetto alla volta precedente.  E’ un venerdì qualsiasi a Torino, uno di quelli di metà ottobre che aprono un week-end che sarà fatto di nuovi ascolti e qualche lettura. E infatti dopo cena sono già in tuta e collegato a Qobuz per scoprire le novità settimanali.
Ma a Torino arrivano i Dream Syndicate e le novità le ascolterò un’altra volta, perché ci sono band a cui sei talmente legato che a una certa ti dici ma stai scherzando? non ci vai???  Scemo! Ci sei cresciuto con questa band! E dopo mezz’ora eccoci tutti sotto al palco a sentire che faranno a ‘sto giro.
Questione di radici, rispetto e infinita gratitudine.



Il nuovo corso della band di Steve Wynn non conosce sosta, la tabella di marcia da quando è stato rispolverata la storica ragione sociale è impressionante: quattro dischi uno più bello dell’altro pubblicati dal 2017 a oggi, più un EP e la partecipazione a “3 x 4”, l’auto-omaggio alla scena Paisley Underground in compagnia delle Bangles, Three ‘O Clock e Rain Parade, e una miriade di concerti in giro per Europa e Stati Uniti.
Il concerto a cui abbiamo abbiamo assistito allo Spazio211 è stato talmente esaltante che paradossalmente è difficile da raccontare a parole.


Due set distinti di un’ora ciascuno. Nel primo la band oltre alla classica Burn, ha proposto le canzoni migliori dei dischi della reunion, tutte suonate come dio comanda, trainate dalla sezione ritmica Dennis Duck / Mark Walton possente e precisa, a sostegno della chitarra solista di un Jason Victor che migliora di tournée in tournée. Alla consueta furia del suo stile ha col tempo aggiunto raffinatezze che non gli conoscevamo e ora il livello di affiatamento col leader è davvero al massimo. Steve Wynn è veramente inossidabile, canta e suona come avesse sempre 30 anni e le traiettorie chitarristiche che disegna con Jason Victor sono davvero micidiali. Un treno psichedelico sparato a mille, una valanga inarrestabile, i 500 cavalli di una Mustang lanciati su un’autostrada scintillante.
Out of My Head, Glide, Put Some Miles On e tutte le altre, tutte bellissime. Tutto magnifico.



Mai leggere le scalette prima di assistere a un concerto, svanirebbe metà della magia.
Infatti, con nostra grande sorpresa, dopo quindici minuti di pausa Steve Wynn e soci ci sparano addosso l’esecuzione integrale di “The Days of Wine and Rosei”, l’album che proprio quest’anno compie quarant’anni. La bellezza di quel pugno di canzoni che una vita fa ci fece innamorare di questo magnifico gruppo rifiorisce nuovamente davanti a noi, suonate magnificamente dall’inizio alla fine da una formazione agile, snella e in forma stratosferica, con un’approccio al palco e un’attitudine che andrebbero inseriti nei manuali di rock’n’roll.
Still Holding On to You e Boston sono riservate ai bis di un concerto esaltante che entra dritto nella categoria degli INDIMENTICABILI.
Tra due anni sarà il quarantennale di “The Medicine Show”, i Dream Syndacate non mancheranno e noi nemmeno.









 

 

Roberto Remondino

"Wishin' and hopin' and thinkin' and prayin' Plannin' and dreamin' each night of her charms That won't get you into her arms So if you're lookin' to find love you can share All you gotta do is hold her and kiss her and love her And show her that you care".