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Alex Chilton just care for us

Un antico cottage in stile creolo a Tremè, quartiere di New Orleans. La vernice si scrostava. Le finestre erano sbarrate. Dal tetto spuntava addirittura una vite. Ma per Alex Chilton era la casa più sacra del mondo. Era la sua casa. E New Orleans tutta era il suo santuario.
Nella Big Easy durante gli anni di magra, aveva anche lavato i piatti al ristorante Louis XVI nel quartiere francese e lavorato in un bar dell’Uptown chiamato Tupelo’s. Da sempre appassionato di case fatiscenti, comprò a Tremè quel vecchio ed economico cottage risalente al XIX secolo.
Nell’agosto 2005 affrontò l’uragano Katrina. Non abbandonò la casa, si rifugiò sul tetto e vennero a recuperarlo in elicottero. Mesi dopo si ricongiunse con Kersting, una flautista e bibliotecaria con la quale condivideva l’amore per la musica barocca. Si erano incontrati per la prima volta negli anni Novanta. Si sposarono nell’agosto 2009.
Il suo ultimo concerto non fu l’attesissima esibizione dei Big Star al South by Southwest, ma una serata di beneficenza il 24 gennaio per Doctors Without Borders al Big Top, l’art gallery/performance space di Clio Street. Salì sul palco con Anthony Donado alla batteria e Trey Ledford al basso. Trenta minuti di rock ‘n’ roll e rhythm & blues, su tutte “Maybellene” di Chuck Berry e “Te Ta Te Ta Ta Ta Ta” di Ernie K-Doe.
Almeno due volte nella settimana precedente al suo fatale attacco di cuore, Chilton ebbe fiato corto e brividi mentre tagliava l’erba in giardino. Ma non richiese cure mediche, perché non possedeva un’assicurazione sanitaria.
La mattina del 17 marzo Kersting si recò al lavoro. Chilton la chiamò subito dopo aver subito un nuovo attacco; arrivò a casa prima dell’ambulanza e lo portò all’ospedale. Alex perse conoscenza a un isolato dal pronto soccorso. Quella settimana, il dibattito sull’assistenza sanitaria aveva dominato il Congresso.
Nel ricordo del mio eroe trovo ci sia tutto quello che stiamo vivendo oggi.
Però la musica trasforma questo in un suono che fa appello direttamente al senso interiore dell’agire e del sentire. Un livello di significato dove le parole possono essere superflue. Dolorose perdite che non fanno altro che dare maggior significato alla frase più bella della canzone più bella: “Rock’n’roll is here to stay.”
Alex Chilton just care for us.

Riccardo Magagna

"Credo in internet, diffido dello smartphone e della nuova destra, sono per la rivalutazione del romanticismo e dei baci appassionati e ho una grande paura dell'information overload"