Meet&Greet

Il tour bus

“La musica è finita, andate in pace”: è questo che pensa Loretta, con un inquietante rimando alla liturgia cattolica, come sempre alla fine del concerto, mentre si accendono le luci nell’arena, inequivocabile segnale che, sì, è proprio finito questa volta: non ci sarà un ulteriore bis.

Si riscuote al suono della voce di Eros: – Vieni anche tu a prendere da bere al chiosco? – Loretta fa un cenno di diniego: si sta guardando in giro ed è un attimo individuare la posizione strategica del tour bus, parcheggiato sul retro del palco. Ormai lo ha imparato: nei concerti all’aperto, i tour bus sono parcheggiati dietro al palco nell’ottanta per cento dei casi.

– Chiara, dobbiamo aspettarlo lì! –

Il tono è determinato, ma è comprensibile: sogna di incontrare Billy  Idol da quando aveva dodici anni e, come primo gesto di ribellione adolescenziale, andava a scuola con la sua spilletta appuntata sul giubbotto di jeans – beata ingenuità!

L’espressione che si è dipinta sul viso di Chiara, però, non è entusiasta e decisa, ma perplessa, e allo sguardo interrogativo di Loretta, esala: – Gli altri però vogliono ripartire subito, in fondo dobbiamo fare un sacco di chilometri… –

– Non esiste – le risponde l’amica mentre scuote la testa con foga – io non mi muoverò da qui finché non lo avrò visto o avrò la certezza che è andato via. A costo di tornare in treno. –

– Allora?! Andiamo?!  – la voce di Eros fende l’aria e, dal chiosco delle birre, arriva fino a loro.

– Non ci penso neanche  – bisbiglia Loretta, prende Chiara per un braccio, e la trascina dalla parte opposta con passo spedito, intimandole di inventare qualsiasi scusa più o meno plausibile per ritardare la partenza e riuscire ad incontrare il più idolo di tutti gli idoli canori.

Per almeno mezz’ora, le nostre due complici, ingannano il tempo e i loro compagni di viaggio fingendo di non sentire i ripetuti richiami, si mettono in posa e scattano foto e selfie improbabili con sfondi banalissimi, arrivando al punto di fare resistenza passiva sedendosi su una panchina e rifiutandosi di alzarsi, ma l’ora si sta facendo veramente tarda: nonostante sia la notte tra sabato e domenica, il viaggio da Piazzola sul Brenta a Torino è comunque impegnativo.

Eros e gli altri si stanno innervosendo e questo fa sì che Loretta manifesti i primi segni di ragionevolezza, soprattutto quando la minaccia di essere abbandonate nel padovano pare farsi concreta: si stanno avviando tutti con passo spedito verso il parcheggio, lasciando indietro lei e Chiara, ostinatamente sedute sulla panchina con vista tour bus. Nemmeno la proposta di fermarsi a bere l’ennesimo spritz sortisce effetto: gli altri vogliono mettersi in viaggio.

– Forse dovremmo andare, Chiara, sai che non amo arrendermi ma… –

– Si, l’idea di tornare in treno è buona ma… –

In quel preciso momento, si sente giungere un segnale inequivocabile per chiunque abbia atteso fuori dal backstage che una delle proprie rockstar del cuore ne uscisse; dalla zona del retro palco  si è levato un fortissimo grido di entusiasmo.

È un attimo: Loretta balza in piedi come una belva e al grido di  – CORRI! – inizia a sfrecciare a rotta di collo verso le transenne, seguita a ruota da Chiara ancora stordita dal repentino cambio di situazione.

Arrivano giusto in tempo per sentire il manager di Billy annunciare che la rockstar uscirà a breve e sarà lieto di incontrare tutti i fan presenti sul posto. È musica per le orecchie delle due ragazze: Loretta è così felice che, in un impeto di generosità, invia persino un messaggio ad Eros, il testo dice: “raggiungeteci al tour bus, Billy farà le foto con tutti”!

Loretta Briscione

Credo fermamente che non ci sia nulla che un bel live o una notte passata a ballare non possano curare, perché il rock e il metal sono la più efficace terapia, per le febbri dell’anima.